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Cittadini del fermano a Bruxelles: in diversi hanno evitato le zone degli attentati

In Belgio per alcuni giorni o trasferitisi per lavoro, tutti assicurano che stanno bene e sono al sicuro

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Aeroporto di Bruxelles colpito da attentati del 22 marzo 2016

A Bruxelles, com’è facile immaginare, si trovano anche molte persone provenienti o originarie della provincia di Fermo. Gli attentati del 22 marzo, che hanno colpito l’aeroporto Zaventem e la metropolitana della capitale belga, sono stati vissuti da vicino da essi, loro malgrado.

La prima, e più importante, notizia che giunge è che i cittadini del fermano hanno rassicurato i propri cari, anche tramite Facebook e altri canali di comunicazione telematica, affermando di stare bene e di non essersi trovati nelle vicinanze dei luoghi teatro degli attacchi terroristici nella prima mattina di martedì 22.

C’erano Giambattista Tofoni, di Fermo, e Francesca Cerretani, di Porto Sant’Elpidio, a Bruxelles, entrambi dell’entourage dell’associazione TAM e dello Europe Jazz Network, in Belgio per incontri proprio legati alla rete del jazz, che sarebbero dovuti rientrare in Italia proprio la sera del 22 marzo, ma hanno cambiato forzatamente i loro programmi, dopo i fatti di sangue che hanno causato la chiusura dello scalo aeroportuale.

Nella capitale belga, tra gli altri del fermano, si trovano anche Pierpaolo Settembri e Marco Ferracuti, rispettivamente di Amandola e Monte Urano, che a Bruxelles lavorano ma che sono in stretto contatto con i loro conterranei, che hanno tempestivamente tranquillizzato sulle loro condizioni.

 

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