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“Il turismo di Porto San Giorgio non può essere più solamente quello balneare”

Da Giorgio Raccichini una proposta per stimolare l'attività culturale

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Veduta di Porto San Giorgio

In questi cinque anni di Amministrazione Loira le attività culturali sono state molteplici e diversificate, nonostante le difficoltà economiche che ci hanno accompagnato come fastidiosi compagni di viaggio. Il merito va tutto al duo Cultura-Turismo, che ha lavorato in sinergia mirando a tenere alta la qualità della proposta culturale.

Ritengo che Porto San Giorgio debba nell’immediato futuro sollecitare attività di ricerca che da una parte possano portare alla luce la storia passata recente e meno recente del paese e dall’altra far emergere proposte utili per il presente e il futuro in ambito urbanistico, architettonico, artistico, della valorizzazione dei beni culturali e così via.

Che cosa per esempio rimane della storia passata del paese nelle menti delle generazioni nate negli ultimi tre decenni? Probabilmente poco, perché scarse sono le fonti divulgative da cui attingere. E quali potrebbero essere i benefici economici sul piano turistico garantiti da una preventiva attività di ricerca culturale? Molti, se pensiamo che ormai il turismo sangiorgese non può essere più solamente quello balneare. Oggi, rispetto a quello che avveniva tempo fa, il turista va anche alla ricerca di svaghi di tipo culturale.

Perché, per esempio, non bandire borse di studio per laureandi volte a finanziare attività di ricerca su Porto San Giorgio in diversi settori dello scibile (storia, storia dell’arte, architettura, beni culturali, letteratura, e così via)? Si tratterebbe di stanziare una spesa presumibilmente non elevata, ma che potrebbe garantire benefici grandi e duraturi al nostro paese. Le ricerche dovrebbero essere poi pubblicate in cartaceo e in digitale e andare a costituire un archivio accessibile agli amministratori e ai cittadini sangiorgesi, una sorta di miniera di idee per programmazioni e progetti di natura culturale, urbanistica, socio-economica, eccetera.

Certo, non è automatico che delle borse di studio abbiano il potere di produrre cultura in senso lato, ma sono comunque stimoli pubblici importanti che andrebbero a mio avviso messi in atto affinché, accanto ad una pur necessaria azione culturale fatta di iniziative estemporanee, ve ne sia un’altra che definirei duratura e strutturale.

da Giorgio Raccichini, capogruppo Comunisti Italiani

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