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Chiusura Prefetture, il presidente della Provincia di Fermo scrive ai suoi omologhi

Perugini: "Servono unità d'intenti e grosso impegno per contrastare decisione che arretra nostri territori e comporta risparmio non reale"

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La sede della Prefettura di Fermo

Pubblichiamo di seguito la lettera che il presidente della Provincia di Fermo, Aronne Perugini, ha indirizzato ai suoi omologhi e ai Prefetti delle Province che verranno toccate dalla paventata chiusura di 23 Prefetture, secondo le intenzioni manifestate dal Governo con una bozza di decreto.

Egr. Presidente, Egr. Prefetto,

Lo schema di Decreto del Presidente della Repubblica recante “Regolamento di organizzazione del Ministero dell’interno” che è stato diffuso in questi giorni in bozza, prevede l’accorpamento delle sedi delle nostre Prefetture – Uffici territoriali del Governo, delle Questure e dei Comandi del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco (art. 10) è un provvedimento di ennesima razionalizzazione della spesa pubblica che in realtà si traduce in un arretramento dello Stato dai nostri territori, con la riduzione dei livelli di erogazione dei servizi pubblici ai cittadini.

Il testo diffuso non è stato ancora esaminato in via preventiva dal Consiglio dei Ministri, non ha acquisito il parere del Consiglio di Stato e non ha avuto i pareri delle competenti Commissioni parlamentari della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, passaggi questi che precedono la definitiva approvazione del Consiglio dei Ministri per cui è necessario un forte impegno che coinvolga tutte le Istituzioni a partire dalla Province interessate, con il coinvolgimento dei Comuni e dei rispettivi enti regionali affinché il testo venga ritirato.

Il provvedimento che intende dare attuazione ad una contestata norma di recente approvata, è sbagliato e intempestivo ed evidenzia un inaccettabile arretramento dello Stato dai nostri territori tanto che si ha l’impressione che le nostre Province vengano lasciate a loro stesse ed abbandonate in un momento particolare come quello che i nostri territori stanno vivendo che vede l’aumento della criminalità organizzata e la gestione straordinaria dei flussi migratori.

Quello a fondamento della bozza di decreto è un ennesimo annuncio che trova fondamento soltanto su di un risparmio “presunto” e non reale, per cui la proposta che mi sento di avanzare per raggiungere una razionalizzazione dei costi e il mantenimento delle Prefetture sui territori è che le stesse potrebbero essere ospitate negli edifici pubblici (a Fermo è possibile farlo) e le risorse risparmiate potrebbero essere destinate al rafforzamento delle Forze dell’ordine sul territorio, con il potenziamento degli uomini operativi sul territorio.

Sarebbe infatti interessante capire qual è il risparmio effettivo che deriva dall’accorpamento di 23 Prefetture ad altre, perché vorremmo poter esporre la nostra proposta pratica ed operativa, che intende conseguire lo stesso risparmio con soluzioni condivise perché altrimenti questo è una mortificazione dei sistemi produttivi dei territori da noi amministrati.

Nel caso in cui questo risultato non potesse essere conseguito, si dovrebbe individuare diverse forme di contenimento dei costi, lasciando un’unica prefettura in ogni regione con l’eccezione delle regioni dove è forte l’incidenza della criminalità organizzata.

Nell’elaborazione della proposta di decreto le Autonomie Locali, ancora una volta, non sono state interessate e coinvolte, come Istituzioni, nel processo di riorganizzazione e non è stato aperto un tavolo di confronto con le realtà istituzionali nemmeno al livello della Conferenza Stato Regioni e le Istituzioni presenti sui territori non sono state coinvolte.

La soppressione delle 23 Prefetture riporterebbe i nostri territori indietro rispetto agli importanti risultati di ottimale governo dei territorio che sono stati ottenuti negli anni ed è del tutto evidente che questo arretramento avrà dei risultati negativi nei confronti dei cittadini così come sta succedendo con l’abolizione delle Province dove il Governo non ci sta mettendo nelle condizioni di svolgere nemmeno quelle funzioni che, come Ente di Area Vasta, la legge ci ha assegnato.

Inoltre è forte la preoccupazione che la proposta di riorganizzazione del Ministero dell’Interno sul territorio nazionale possa costituire l’infausta anticipazione di scelte organizzative centralistiche ed anti autonomistiche che anche altri Ministeri potrebbero assumere per cui potrebbero chiudere i Tribunali, i Commissariati di P.S., i Comando dei Carabinieri, le Agenzie delle Entrate, oltre alle Camere di Commercio che lo saranno a breve, sguarnendo quindi tutte le realtà territoriali del nostro paese dei presidi pubblici indispensabili per un corretto svolgimento delle pubbliche funzioni.

E’ per questo che invito ad adottare tutte le misure affinché si realizzi una forte collaborazione tra tutte le forze politiche, sociali, economiche, culturali dei rispettivi territori amministrati affinché si riesca a mantenere funzionanti ed attivi quei presidi di sicurezza e di legalità che sono le Prefetture.

La Provincia di Fermo adotterà nella prossima seduta del Consiglio Provinciale e Assemblea dei Sindaci un ordine del Giorno che verrà trasmesso ai parlamentari eletti nel territorio che provvederò ad inviarVi non appena approvato in modo che si realizzi una comune unità di intenti tra tutte le 23 Province interessate e si possa costituire un forte raccordo tra di noi che ci consenta di contrastare insieme una decisione che rischia di mettere in discussione l’ordinato svolgimento delle attività pubbliche sui nostri territori.

Con viva cordialità.

IL PRESIDENTE

F.to Avv. Aronne Perugini

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