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Aperto a Sant’Elpidio a Mare “Folk Polenta” con un convegno sui mais antichi

Ugo Pazzi (Slow Food): "Abbiamo dimenticato la stagionalità dei prodotti. Abbiamo bisogno di una food policy"

Convegno sui mais antichi a Sant'Elpidio a Mare

Ridare al cibo il posto centrale che occupa, di diritto, nell’ambito della società. Perché il cibo non può essere considerato solo una merce. Il suo ruolo nell’ambito della vita di ognuno è ben altro e attorno a ciò bisogna lavorare per recuperare il suo valore. Da questi presupposti ha preso le mosse a Sant’Elpidio a Mare il convegno sui mais antichi e sul mangiar sano che è stato proposto in apertura della manifestazione Folk Polenta, nella serata di giovedì 24 ed ha cui ha partecipato un numeroso ed attento pubblico.

“Torna dopo tanto tempo lo scartozzà a Sant’Elpidio a Mare – ha esordito il Sindaco Terrenzisi tratta di una manifestazione collegata con l’Expo nell’ottica della promozione del territorio puntando sul cibo: sul mais, nel caso specifico. Il cibo, ancora una volta, si fa veicolo promozionale di un intero territorio tornando ad una tradizione storica, quella dello scartozzà, che è nel cuore di tutti. Il convegno di questa sera apre gli appuntamenti al calendario proponendo interessanti riflessioni”.

Convegno sui mais antichi a Sant'Elpidio a MareDopo il saluto del Sindaco, Alessio Terrenzi, che con l’Assessore all’Agricoltura Stefania Torresi ha aperto i lavori, sono stati i rappresentanti di Slow Food a fare chiarezza su ciò che attualmente accade, in una società che ha dimenticato il valore del cibo relegandolo a mera merce su uno scaffale.

“Abbiamo dimenticato la stagionalità dei prodotti – ha detto il presidente di Slow Food Ugo Pazzi, introdotto da fiduciario della Condotta Slow Food di Civitanova Marche Simone Pirrola società attuale ha disconosciuto il ruolo centrale che il cibo ha per ognuno ed è proprio questo aspetto che va recuperato. Mi auguro che l’eredità lasciata dall’Expo sia quella food policy che attualmente manca ma di cui c’è bisogno. Confrontiamo una mela della grande produzione industriale con una varietà autoctona. Sarà facile scoprire la diversità: è un esempio semplice ma molto significativo. Come Slow Food oltre ad adoperarci per la tutela della biodiversità, premiamo i migliori produttori, li promuoviamo e così riusciamo anche a tutelarli”.

Convegno sui mais antichi a Sant'Elpidio a MareLa parola è passata, poi, ai produttori: Marino Montalbini agricoltore custode nominato da Slow Food che coltiva mais antico, Bruno Murri agricoltore della Comunità del Cibo della Valdaso, Alberto Croceri dell’Azienda agrobiologica La Viola con Paolo Totò, Rossano Orsili del Molino Orsili.

Ognuno ha portato la propria esperienza trasmettendo la necessità di recuperare quei principi di rispetto della natura che, con il tempo, si sono perduti.

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