FermoNotizie.info
Versione ottimizzata per la stampa

Italia Nostra Fermo ricorda con commozione l’amico-associato Francesco Pasqualini

La storica fonderia di campane che portò il suo nome ha funzionato dai primi del 1700 al 1975

Francesco Pasqualini

Lo scorso 11 novembre, a Genova, dove si era da tempo stabilito, è venuto a mancare Francesco Pasqualini, uno dei più lucidi eredi della famosa fonderia di campane che, sorta ai primi del 1700 a Montedinove, si trasferì a Fermo nel 1912, dove operò fino al 1975.


Alla Premiata Fonderia di Campane Giuseppe Pasqualini & Figli, grazie alla collaborazione dei Pasqualini, Italia Nostra dedicò, nell’aprile 1997, una grande mostra alla Sala Incontri del palazzo dei Priori di Fermo, preceduta da una affollatissima conferenza di presentazione a cura dello scomparso Francesco.

Elvezio Serena, presidente della sezione fermana di Italia Nostra, lo ricorda così:

Ho avuto il piacere di conoscere Francesco Pasqualini nell’ormai lontano 1996, o forse inizio 1997, tramite Tom Monaldi della RAI. Ci incontrammo, se ben ricordo, sotto i portici di piazza del popolo a Fermo. Mi sembra ieri. Da allora è nata un’amicizia profonda, anche con suo fratello Giuseppe e tutta la dinastia dei famosi fonditori di campane.

La prima importante iniziativa della neonata sezione di Italia Nostra è dell’aprile 1997, quando con Francesco organizzammo una Conferenza alla Sala dei Ritratti, e una Mostra alla Sala incontri, sulla Premiata Fonderia di Campane “Giuseppe Pasqualini & Figli”.

L’amicizia con Francesco e con Giuseppe si consolidava sempre di più. Andammo insieme a Montedinove, da dove provenivano i Pasqualini, per contattare Eraldo Vagnetti del locale Archeoclub. Riuscimmo a far pubblicare un bell’articolo, con suggestive foto, sul bollettino nazionale di Italia Nostra. C’era l’idea di realizzare un museo e stampare una pubblicazione.

Pubblicazione che Francesco, persona di grande spessore culturale e valori civili, anche su mio stimolo, iniziò a curare con grande passione e competenza, e una eccezionale meticolosità. Riuscì a completarla, raccogliendo tante informazioni, documenti e foto, e la presentammo in una Sala dei Ritratti gremita, nell’aprile 2009. Un bel traguardo, per continuare a far vivere la storica fonderia. E che, grazie al lavoro paziente di Francesco, poteva gettare le basi per il museo.
Quest’estate ho lanciato sulla stampa l’idea di realizzare un Museo della storica fonderia, collocandolo nell’ex stazione di Santa Lucia della Ferrovia Adriatico-Appennino, opportunamente riqualificata.

Con Francesco questo sogno oggi si interrompe, ma speriamo di lavorarci per tenere vivo, oltre che il nome della fonderia, anche quello del caro amico che ci ha recentemente lasciato.

Francesco, quando arrivava da Genova a Fermo e Porto S. Giorgio, appena poteva, mi dava uno squillo: al più presto ci saremmo incontrati e riabbracciati. Parlavamo di Fermo, della Provincia, di Italia Nostra, degli amici comuni (tra cui Giancarlo Brutti), qualche volta di politica, e di tanto altro.
Era un vero piacere ascoltarlo, ci teneva troppo per noi fermani e per Italia Nostra. Gli mandavo sempre le mails per aggiornarlo su quanto accadeva nel nostro territorio: aveva piacere di riceverle, anche se, data la distanza, non avrebbe potuto partecipare.

Ciao Francesco, caro e fedele sostenitore di Italia Nostra.
Ci siamo arricchiti per averti conosciuto e apprezzato.
Grazie per quanto hai fatto per noi e per la nostra Associazione.

Elvezio Serena e tutti gli amici della sezione fermana di Italia Nostra

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Fermo Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!